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Pranayama e tecniche di respirazione Zen

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Sia il Pranayama (dallo yoga) che le tecniche di respirazione Zen (dalla tradizione buddhista Zen) utilizzano il respiro come strumento per calmare la mente, migliorare la concentrazione e favorire un maggiore benessere. Sebbene ci siano delle similitudini, esistono anche delle differenze nella loro origine, scopo e approccio.

 

Pranayama: Il Controllo del Prana nello Yoga

 

Il termine "Pranayama" deriva dal sanscrito "Prana" (energia vitale o forza vitale) e "Ayama" (controllo, estensione). Nel contesto yogico e secondo la tradizione il Pranayama non si limita alla semplice respirazione, ma mira a controllare e dirigere il flusso del "prana" nel corpo per purificare i canali energetici (nadi) e risvegliare la forza spirituale.

Caratteristiche e Tecniche del Pranayama:

  • Controllo e Ritenzione (Kumbhaka): Una caratteristica distintiva del Pranayama è l'uso della ritenzione del respiro (Kumbhaka) dopo l'inspirazione (Puraka) o l'espirazione (Rechaka), spesso in combinazione con i "bandha" (chiusure energetiche come Uddiyana Bandha e Jalandhara Bandha). La ritenzione è considerata cruciale per il risveglio dell'energia.

  • Diverse Tecniche: Esistono numerose tecniche di Pranayama, ognuna con scopi specifici, qui ne elenchiamo soltanto alcune:

    • Nadi Shodhana (Respirazione a narici alternate): Ha lo scopo di purificare e bilanciare i canali energetici (ida e pingala), portando equilibrio mentale ed emotivo. Si inspira da una narice, si trattiene il respiro, si espira dall'altra, e si ripete alternando.

    • Ujjayi Pranayama (Respirazione del vittorioso o del respiro oceanico): Si esegue restringendo leggermente la gola durante l'inspirazione e l'espirazione, producendo un suono simile a un sibilo. Aiuta a controllare il flusso del respiro, ad aumentare la concentrazione e calmare la mente.

    • Kapalabhati (Respirazione del fuoco): da kapa o cranio e bhati lucentezza. Probabilmente chiamata così per il suo effetto di chiarezza mentale. Caratterizzata da espirazioni brevi e forzate e inspirazioni passive. Purifica i seni nasali, stimola gli organi interni e aumenta l'energia.

    • Bhramari Pranayama (Respirazione dell'ape): Si esegue producendo un ronzio durante l'espirazione, coprendo le orecchie. Calma la mente, riduce lo stress e l'ansia, e migliora la qualità del sonno.

    • Sheetali/Sheetkari Pranayama (Respirazione rinfrescante): Tecniche che abbassano la temperatura corporea, utili per ridurre irritabilità e calore eccessivo.


  • Benefici del Pranayama:

    • Miglioramento della capacità polmonare e della funzione respiratoria.

    • Riduzione dello stress, dell'ansia e della tensione emotiva.

    • Aumento della concentrazione, della consapevolezza e della chiarezza mentale.

    • Riequilibrio del sistema nervoso autonomo (attivando il sistema parasimpatico).

    • Stimolazione del sistema digestivo e detossificazione.

    • Aumento dell'energia vitale (prana).

    • Miglioramento del sonno.

    • Supporto per problemi respiratori come l'asma.

    • Riduzione della pressione sanguigna.


 

Tecniche di Respirazione Zen: Attenzione al Qui e Ora

 

Nelle pratiche Zen, in particolare nello Zazen (meditazione seduta), la respirazione è il punto focale della consapevolezza. L'attenzione è posta sul respiro naturale, senza cercare di controllarlo o modificarlo forzatamente, ma semplicemente osservandolo mentre entra ed esce dal corpo. L'obiettivo è quello di ancorare la mente al momento presente, osservando i pensieri senza attaccamento e lasciandoli andare.

Caratteristiche e Approccio delle Tecniche di Respirazione Zen:

  • Consapevolezza del Respiro (Anapanasati): La pratica principale è l'osservazione attenta e non giudicante del respiro. Non c'è l'enfasi sulla ritenzione o su schemi complessi.

  • Respirazione Addominale (Hara Breathing): Spesso si incoraggia la respirazione diaframmatica o addominale, dove l'addome si espande all'inspirazione e si contrae all'espirazione. Questa respirazione è considerata più naturale e rilassante.

  • Semplicità e Naturalità: L'approccio è meno strutturato e più orientato all'accettazione del respiro così com'è. L'obiettivo è raggiungere uno stato di "mente vuota" o "non-pensiero" attraverso l'attenzione al respiro.

  • Benefici delle Tecniche di Respirazione Zen:

    • Riduzione dello stress e dell'ansia.

    • Miglioramento della concentrazione e della consapevolezza (mindfulness).

    • Sviluppo della calma interiore e della stabilità emotiva.

    • Promozione di un senso di radicamento e presenza nel momento presente.

    • Miglioramento della capacità di gestire le distrazioni e i pensieri.

    • Benefici fisici legati al rilassamento profondo (es. riduzione della tensione muscolare).


 

Differenze Chiave

 

Caratteristica

Pranayama

Tecniche di Respirazione Zen

Scopo Primario

Controllo e direzione del "prana" per il risveglio energetico e spirituale. Purificazione dei canali.

Ancorare la mente al momento presente, osservare i pensieri senza attaccamento, raggiungere la "mente vuota".

Approccio

Attivo e manipolatorio: controllo del respiro, ritenzione, bandha.

Passivo e osservativo: accettazione del respiro naturale così com'è.

Varietà Tecniche

Molto varie e strutturate, con schemi specifici (es. ritenzione, alternanza).

Principalmente basate sull'osservazione del respiro addominale, con minor enfasi su tecniche complesse.

Origine

Tradizione dello Yoga indiano.

Tradizione buddhista Zen.

 

 

Conclusioni

 

Sia il Pranayama che le tecniche di respirazione Zen offrono percorsi efficaci per migliorare il benessere fisico e mentale attraverso il respiro. La scelta tra l'uno o l'altro (o una combinazione di entrambi) dipende dagli obiettivi individuali e dalla filosofia che risuona maggiormente con il praticante. Il Pranayama offre un approccio più strutturato e mirato al controllo dell'energia, mentre le tecniche Zen promuovono una profonda consapevolezza e accettazione del respiro e della mente nel momento presente.

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