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Il Saho nelle Arti Marziali (Budō)

Saho studio dell'etichetta nelle arti marziali (Budo)

Nelle discipline marziali giapponesi (come Karate, Kendo, Judo, Aikidō, Iaido, Ai Jutsu), il Saho è fondamentale e regola ogni aspetto della condotta all'interno del Dōjō (道場, "luogo della Via").

Il Concetto Fondamentale: Rei (Rispetto)

Il principio guida del Saho è il Rei (礼), che si traduce con rispetto, cortesia, deferenza, gratitudine, inchino. Il saluto (Rei) nelle arti marziali giapponesi (Budō) non è una formalità vuota, ma la pietra angolare dell'intera disciplina. Racchiude l'etica, la filosofia e la mentalità che definiscono il praticante.

Il Maestro Gichin Funakoshi, fondatore del Karate moderno, ha riassunto perfettamente la sua importanza:

"Non dimenticare che il Karate comincia con il saluto e finisce con il saluto. Senza cortesia (Rei), il valore del Karate va perso."

Nelle arti marziali, questo rispetto è diretto verso:

  • Il Divino/L'Altare (Kami/Shinzen ni Rei): Il saluto verso lo Shōmen (il fronte del Dōjō, dove spesso si trova un altare o un simbolo), che simboleggia l'etica, i maestri fondatori e lo spirito della Via.

  • L'Insegnante (Sensei ni Rei): Un segno di gratitudine per l'insegnamento e l'esperienza.

  • Gli Strumenti/La Spada (Tōrei): Avere cura dell'equipaggiamento (spade, , gi, ecc.), che non sono solo oggetti, ma prolungamenti del corpo e simboli della pratica.

 

 

Esempi Pratici di Saho

Il Saho si manifesta attraverso diverse azioni e comportamenti standardizzati:

  • Il Saluto (Rei): Avviene in diverse forme, le più comuni sono:

    • Ritsu Rei (立礼): Saluto in piedi.

    • Za Rei (座礼): Saluto in ginocchio (seduti in Seiza).

  • Cura del Dōjō: Mantenere pulito e in ordine il luogo di pratica è un atto di rispetto verso la Via stessa.

  • Abbigliamento: Indossare il gi (uniforme) in modo corretto e pulito, e prendersi cura delle proprie attrezzature (es. allacciare correttamente l'Obi, la cintura).

La Funzione Spirituale

Nel contesto marziale, il Saho ha una funzione che va oltre la semplice cortesia sociale:

  • Concentrazione: Eseguire correttamente i rituali di saluto e i movimenti di etichetta aiuta a liberare la mente e a raggiungere lo stato mentale di attenzione e prontezza prima di iniziare la pratica.

  • Disciplina Mentale: L'adesione rigorosa al Saho sviluppa l'autocontrollo, la pazienza e l'umiltà, che sono qualità essenziali per un vero praticante del Budō.

In sintesi, il Saho è il linguaggio del rispetto che trasforma un allenamento fisico in una disciplina spirituale.

Il Kappa: L'Etichetta come Debolezza Strategica

Il concetto di saho (etichetta) nelle arti marziali non è solo una forma di cortesia e rispetto, ma può anche essere letto attraverso una lente strategica e culturale, come dimostra un'affascinante figura del folklore giapponese: il Kappa (河童).

La Leggenda e la sua Debolezza

Il Kappa è un noto yokai (spirito o demone) acquatico che abita fiumi e laghi, spesso raffigurato con un corpo da tartaruga o anfibio e, soprattutto, una conca piena d'acqua (sara - 皿) sulla sommità del capo.

  • Questa conca d'acqua è la fonte della sua forza e della sua energia vitale. Finché è piena, il Kappa è incredibilmente forte, talvolta sfidando gli umani a incontri di sumo.

  • Nonostante la sua natura birichina e talvolta pericolosa, il Kappa è estremamente educato e vincolato da un profondo senso del decoro (un aspetto della cultura giapponese che valorizza il rispetto e le buone maniere).

L'Inchino che Paralizza

La leggenda narra che l'unico modo per sconfiggere o paralizzare un Kappa fosse quello di sfruttare la sua impeccabile etichetta.

  1. Se un umano incontra un Kappa e gli rivolge un inchino profondo e rispettoso (rei 礼), l'innata cortesia dello yokai lo obbliga a ricambiare il saluto in modo altrettanto formale.

  2. Nel piegarsi, l'acqua vitale contenuta nella conca del suo capo si riversa, lasciandolo privo di forze e completamente immobilizzato.

Il Significato per il Saho

Questa storia, spesso utilizzata in passato per incoraggiare i bambini testardi a inchinarsi (come "difesa" contro i Kappa), serve nelle arti marziali come un potente promemoria del fatto che l'etichetta ha un valore che va oltre la semplice forma:

  • Vulnerabilità: Sottolinea come anche la più grande forza (quella del Kappa, data dall'acqua) possa essere annullata da un difetto di etichetta non negoziabile (l'obbligo di ricambiare l'inchino).

  • Strategia: Mostra come l'etichetta possa diventare un elemento tattico, un modo per disarmare metaforicamente (o letteralmente, nel mito) un avversario senza ricorrere alla forza bruta.

  • Doppio Senso del Rei: Insegna che l'inchino (rei), pur essendo un simbolo di rispetto, nella sua applicazione culturale rigida può essere sfruttato da chi conosce le regole. Nelle arti marziali, l'inchino è sempre un segno di sincerità e umiltà; la storia del Kappa serve a ricordare l'importanza di eseguire il rei in modo consapevole e non semplicemente come un gesto vuoto.

L'esplorazione del saho ci ha condotti ben oltre la superficie del formalismo. Abbiamo scoperto che esso è il cuore pulsante del Dojo e il terreno fertile su cui fioriscono rispetto, disciplina e crescita personale. Come l'antica leggenda del Kappa ci insegna che l'etichetta può celare una profonda vulnerabilità o una saggezza strategica, così il saho ci invita a riconoscere in ogni gesto non solo una regola, ma un'opportunità di coltivare la nostra Via, forgiando non solo abili marzialisti, ma individui integri e consapevoli.

LUCA MATTAROZZI Insegnante di Yoga, Ai Jutsu e Personal Trainer presso l'Associazione Dojo Maharishi Sathyananda

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