Nelle discipline marziali giapponesi (come Karate, Kendo, Judo, Aikidō, Iaido, Ai Jutsu), il Saho è fondamentale e regola ogni aspetto della condotta all'interno del Dōjō (道場, "luogo della Via").
Il Concetto Fondamentale: Rei (Rispetto)
Il principio guida del Saho è il Rei (礼), che si traduce con rispetto, cortesia, deferenza, gratitudine, inchino. Il saluto (Rei) nelle arti marziali giapponesi (Budō) non è una formalità vuota, ma la pietra angolare dell'intera disciplina. Racchiude l'etica, la filosofia e la mentalità che definiscono il praticante.
Il Maestro Gichin Funakoshi, fondatore del Karate moderno, ha riassunto perfettamente la sua importanza:
"Non dimenticare che il Karate comincia con il saluto e finisce con il saluto. Senza cortesia (Rei), il valore del Karate va perso."
Nelle arti marziali, questo rispetto è diretto verso:
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Il Divino/L'Altare (Kami/Shinzen ni Rei): Il saluto verso lo Shōmen (il fronte del Dōjō, dove spesso si trova un altare o un simbolo), che simboleggia l'etica, i maestri fondatori e lo spirito della Via.
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L'Insegnante (Sensei ni Rei): Un segno di gratitudine per l'insegnamento e l'esperienza.
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Gli Strumenti/La Spada (Tōrei): Avere cura dell'equipaggiamento (spade, bō, gi, ecc.), che non sono solo oggetti, ma prolungamenti del corpo e simboli della pratica.
Esempi Pratici di Saho
Il Saho si manifesta attraverso diverse azioni e comportamenti standardizzati:
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Il Saluto (Rei): Avviene in diverse forme, le più comuni sono:
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Ritsu Rei (立礼): Saluto in piedi.
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Za Rei (座礼): Saluto in ginocchio (seduti in Seiza).
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Cura del Dōjō: Mantenere pulito e in ordine il luogo di pratica è un atto di rispetto verso la Via stessa.
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Abbigliamento: Indossare il gi (uniforme) in modo corretto e pulito, e prendersi cura delle proprie attrezzature (es. allacciare correttamente l'Obi, la cintura).
La Funzione Spirituale
Nel contesto marziale, il Saho ha una funzione che va oltre la semplice cortesia sociale:
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Concentrazione: Eseguire correttamente i rituali di saluto e i movimenti di etichetta aiuta a liberare la mente e a raggiungere lo stato mentale di attenzione e prontezza prima di iniziare la pratica.
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Disciplina Mentale: L'adesione rigorosa al Saho sviluppa l'autocontrollo, la pazienza e l'umiltà, che sono qualità essenziali per un vero praticante del Budō.
In sintesi, il Saho è il linguaggio del rispetto che trasforma un allenamento fisico in una disciplina spirituale.
Il Kappa: L'Etichetta come Debolezza Strategica
Il concetto di saho (etichetta) nelle arti marziali non è solo una forma di cortesia e rispetto, ma può anche essere letto attraverso una lente strategica e culturale, come dimostra un'affascinante figura del folklore giapponese: il Kappa (河童).
La Leggenda e la sua Debolezza
Il Kappa è un noto yokai (spirito o demone) acquatico che abita fiumi e laghi, spesso raffigurato con un corpo da tartaruga o anfibio e, soprattutto, una conca piena d'acqua (sara - 皿) sulla sommità del capo.
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Questa conca d'acqua è la fonte della sua forza e della sua energia vitale. Finché è piena, il Kappa è incredibilmente forte, talvolta sfidando gli umani a incontri di sumo.
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Nonostante la sua natura birichina e talvolta pericolosa, il Kappa è estremamente educato e vincolato da un profondo senso del decoro (un aspetto della cultura giapponese che valorizza il rispetto e le buone maniere).
L'Inchino che Paralizza
La leggenda narra che l'unico modo per sconfiggere o paralizzare un Kappa fosse quello di sfruttare la sua impeccabile etichetta.
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Se un umano incontra un Kappa e gli rivolge un inchino profondo e rispettoso (rei 礼), l'innata cortesia dello yokai lo obbliga a ricambiare il saluto in modo altrettanto formale.
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Nel piegarsi, l'acqua vitale contenuta nella conca del suo capo si riversa, lasciandolo privo di forze e completamente immobilizzato.
Il Significato per il Saho
Questa storia, spesso utilizzata in passato per incoraggiare i bambini testardi a inchinarsi (come "difesa" contro i Kappa), serve nelle arti marziali come un potente promemoria del fatto che l'etichetta ha un valore che va oltre la semplice forma:
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Vulnerabilità: Sottolinea come anche la più grande forza (quella del Kappa, data dall'acqua) possa essere annullata da un difetto di etichetta non negoziabile (l'obbligo di ricambiare l'inchino).
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Strategia: Mostra come l'etichetta possa diventare un elemento tattico, un modo per disarmare metaforicamente (o letteralmente, nel mito) un avversario senza ricorrere alla forza bruta.
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Doppio Senso del Rei: Insegna che l'inchino (rei), pur essendo un simbolo di rispetto, nella sua applicazione culturale rigida può essere sfruttato da chi conosce le regole. Nelle arti marziali, l'inchino è sempre un segno di sincerità e umiltà; la storia del Kappa serve a ricordare l'importanza di eseguire il rei in modo consapevole e non semplicemente come un gesto vuoto.
L'esplorazione del saho ci ha condotti ben oltre la superficie del formalismo. Abbiamo scoperto che esso è il cuore pulsante del Dojo e il terreno fertile su cui fioriscono rispetto, disciplina e crescita personale. Come l'antica leggenda del Kappa ci insegna che l'etichetta può celare una profonda vulnerabilità o una saggezza strategica, così il saho ci invita a riconoscere in ogni gesto non solo una regola, ma un'opportunità di coltivare la nostra Via, forgiando non solo abili marzialisti, ma individui integri e consapevoli.
LUCA MATTAROZZI Insegnante di Yoga, Ai Jutsu e Personal Trainer presso l'Associazione Dojo Maharishi Sathyananda

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